Silvano Buffa

(dal libro Alpini una famiglia)

 

L'«Eroe del Mali Spadarit» nasce a Trieste il 15 maggio 1914, da genitori entrambi nativi di Pieve Tesino. Il papà, Rodolfo Buffa, proprietario di un negozio di ottica a Trieste, appartiene ad un' antica e cospicua famiglia di Pieve (precedente al 1500) e vi possiede una casa d'abitazione per l'estate. La mamma, Anna Ognibeni, è pure appartenente ad un'illustre famiglia pievese, sorella del locale medico condotto e quindi zia del nostro indimenticabile prof. Alberto Ognibeni, fondatore e primo capogruppo di Pieve.

La famiglia si distingue per signorilità e generosità. Il settimanale cattolico «Vita Trentina» nel numero del 10 luglio 1941 scrive, fra l'altro, che «Fra i benefattori della Chiesa occupa sempre un posto distinto la famiglia del signor Rodolfo Buffa, padre della Medaglia d'Oro».

Silvano, a sua volta, ama molto il Trentino e frequenta con assiduità il paese d'origine, fraternizzando volentieri con la sua gente schietta e laboriosa. La sua spiccata passione per la montagna, lo porta a praticare l'alpinismo con costanza e coraggio.

A Trieste frequenta gli studi liceali e poi di giurisprudenza, ottenendo la laurea in legge a soli 23 anni. Nella professione, esercitata per poco tempo, dimostra spiccate doti e grande nobiltà d'animo.

Ammesso al Corso Allievi Ufficiali di Complemento Alpini viene promosso ufficiale e presta il servizio di prima nomina.

Scoppiata la guerra, egli viene richiamato alle armi e, come ufficiale di complemento, partecipa alle operazioni sul Fronte Occidentale, guadagnandosi una Croce di Guerra al Valor Militare.

Più tardi viene inviato in Albania con il Battaglione «Feltre» del 7° Alpini. Qui partecipa a varie azioni di guerra, dimostrando grande coraggio ed alto senso del dovere. Nel mese di dicembre 1940, di pattuglia nelle linee nemiche, cade nelle mani dei Greci, ma con decisione e sprezzo del pericolo riesce a fuggire ed a rientrare miracolosamente al reparto dopo trenta ore di assenza.

Nel marzo del 1941, durante la grande offensiva italiana, muove col suo plotone all' assalto del Mali Spadarit. Ferito il comandante di compagnia, assume lui il comando e trascina gli uomini fino alla vetta del monte. Colpito a morte, trova ancora la forza di affidare il comando ad altro ufficiale e quindi muore al grido di «Viva l'Italia !». Per il suo comportamento di estremo eroismo, gli viene conferita la massima decorazione al valor militare, con la seguente motivazione:

 

Silvano Buffa - tenente

 

Durante l'attacco di una munitissima posizione nemica, essendo rimasto ferito il comandante di compagnia, assumeva arditamente il comando del reparto e dava costante prova di calma, fermezza, capacità ed indomito valore, riuscendo, col suo esempio trascinatore, a condurre i suoi uomini fin sulla vetta violentemente contrastata dall' avversario. Giunto valorosamente fra i primi sull' obbiettivo e colpito mortalmente, riusciva, dimentico del suo stato e con superbo esempio del più alto sentimento del dovere, ad impartire gli ordini per l'ulteriore proseguimento dell' azione. Nell'affidare poi ad altro ufficiale il comando della compagnia, ordinava al suo portaordini di comunicare al superiore comando che egli aveva assolto in pieno il proprio dovere ed era riuscito a raggiungere la difficile meta. Chiudeva la sua nobile esistenza al grido di «Viva l'Italia!».

 

Mali Spadarit (Fronte greco), 10 marzo 1941.

 

Il cappellano del «Feltre» in una lettera pubblicata sul giornale «Il Piccolo» di Trieste, esalta le preclare virtù militari del ten. Silvano Buffa, l'indomito coraggio e l'altissimo sentimento del dovere, accompagnati da una sentita fede religiosa. A conoscenza della sua morte, avvenuta il 10 marzo 1941, le autorità, i numerosi parenti e la popolazione di Pieve Tesino assistono ad una Messa propiziatoria celebrata nella chiesa arcipretale.

Gli Alpini di Pieve Tesino nel 1960 dedicano il loro Gruppo alla memoria dell' eroico concittadino M.O. Silvano Buffa, ed il Comune gli dedica una via.