(dal libro Alpini una famiglia)
Altro eroico combattente, cresciuto alla dura scuola della «naja alpina».
Nato a Santa Croce del Bleggio il 25 novembre 1905, Tullio Baroni viene avviato agli studi di ragioneria.
Nel 1925 frequenta la Scuola Allievi Ufficiali di Artiglieria a Verona - Castel San Pietro e ne esce col grado di sottotenente.
Assegnato ad un reparto del 2° Reggimento Artiglieria da Montagna, vi compie il servizio di prima nomina.
Nel 1927, saldato il suo debito di cittadino verso l'esercito, torna a casa e si occupa come ragioniere alle dipendenze dell' Ospedale Civile di Riva del Garda. Quando scoppia la guerra civile in Spagna, alla fine del 1936 egli raggiunge colà la III Divisione «Penne nere» autocarrata, alla quale era stato assegnato.
E con questa unità che il giorno 11 marzo, durante l'offensiva, attaccando in testa alla sua compagnia un sistema solidissimo di fortificazioni nemiche, in località detta «Strada di Francia», viene colpito a morte.
Per il suo comportamento eroico, ottiene la Medaglia d'Oro al V.M. alla memoria.
Ecco la motivazione:
Tullio Baroni - tenente 2° artiglieria alpina - divisione «Penne Nere»
Tempra eccezionale di fascista e di soldato, in due giorni di aspri combattimenti fu sempre primo nelle imprese più ardite e più rischiose. Durante un attacco, visto minacciato il fianco del suo battaglione, si poneva volontariamente alla testa di pochi audaci, coi quali sorprendeva e catturava due centri di mitragliatrici avversarie. Risolta così la situazione da quel lato, accorreva a partecipare all' attacco del battaglione, trascinando con l'esempio i suoi uomini all' attacco ed irrompendo nelle trincee nemiche, dove, in piedi, nell'atto di lanciare l'ultima bomba, cadeva colpito in fronte. Esempio luminoso di cosciente ardimento e di supremo sprezzo del pericolo.
Strada di Francia, 11 marzo 1937.